

Destinazione
Sua maestà l’Ortles: la vetta più alta dell’Alto Adige
Con i suoi 3.905 metri, l’Ortles è la montagna più alta dell’Alto Adige: un imponente massiccio di roccia e ghiaccio riservato agli alpinisti esperti.
L’Ortles si erge in Alta Val Venosta, nella parte occidentale dell’Alto Adige, al confine con la provincia lombarda di Sondrio e la Svizzera. Con i suoi quasi 4.000 metri, da tempo questo gigante si è guadagnato il nome di “sua maestà” e rappresenta la vetta più alta dell’Alto Adige. Consigliate ai soli alpinisti esperti, le sue vie di ascesa sono di tipo alpinistico d’alta quota e vanno affrontate con la dovuta cautela. Sembra incredibile ma all’inizio dello scorso secolo l’Ortles fu teatro della cosiddetta “Guerra Bianca”. Conquistare e tenere questo punto strategico spesso in condizioni di vento e gelo costò la vita a molti soldati. Ancora oggi con il ritiro dei ghiacciai vengono alla luce oggetti e attrezzature di coloro che combatterono in quelle zone impervie.
Solda – ai piedi dell’Ortles
La cupola bianca dell’Ortles è ben visibile già dal lago di Resia. Per raggiungere Solda, da cui partono le vie di ascesa per il massiccio venostano, a Spondigna in Val Venosta si devia in direzione di Passo dello Stelvio e presso la località di Gomagoi si segue la strada fino al suo termine nel villaggio di Solda. Oltre ad essere il punto di partenza per salire alla cima, da decenni Solda è un’apprezzata meta per gli amanti della montagna. In estate si conquistano tante cime solitarie e si fa sosta nelle malghe, in inverno ci si gode la neve sulle piste, ma anche su percorsi alternativi con sci e pelli.
Messner Mountain Museum Ortles
Solda ospita uno dei sei musei della montagna dell’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner. Questo polo museale è interamente dedicato al tema del ghiaccio e, non a caso, porta il nome di “Ortles”. La sua struttura sotterranea conserva la raccolta più vasta di immagini dell’Ortles ed espone attrezzature da ghiaccio degli ultimi due secoli.

I pericoli del ghiacciaio
Il Messner Mountain Museum illustra il mondo del ghiaccio e del ghiacciaio che agli alpinisti che sfidano l’Ortles si apre in tutta la sua maestosità. Allo stesso tempo, chi tenta la salita si espone ai rischi che essa comporta. L’ascesa all’Ortles non va presa sottogamba: si tratta di una via alpinistica d’alta quota a tutti gli effetti che in caso di maltempo può rivelarsi anche estremamente pericolosa. La via va affrontata con le dovute precauzioni, anche perché a causa del costante ritiro del ghiaccio, le sue condizioni cambiano continuamente. Per affrontarla è necessario disporre dell’attrezzatura da ghiaccio.
La salita all’Ortles
Le vie di ascesa all’Ortles sono numerose, molte delle quali di mero interesse storico. Alcune furono aperte e mai più ripetute. Oggi le salite all’Ortles più frequentate sono soprattutto due: la via normale e la cresta del Coston. Entrambi i tour vanno affrontati in due giorni con partenza da Solda. La normale fa sosta al rifugio Payer, mentre il punto d’appoggio per la via del Coston è l’omonimo rifugio. Passata la notte in uno dei due rifugi, l’indomani si affronta la salita alla cima. Dato che le vie richiedono rispettivamente cinque e sette ore, chi le affronta deve partire ben prima dell’alba. Una volta giunti sulla vetta dell’Ortles a quota 3.905 metri, si gode di una vista spettacolare che ripaga delle fatiche, per poi affrontare la discesa lungo la via normale, anch’essa da non sottovalutare.










Ortles
Ulteriori informazioni
Attrezzatura perfetta per l'arrampicata e l'arrampicata su ghiaccio!
Per scalare la vetta del Ortles a 3905m, si dovrebbe pernottare il giorno prima al rifugio Payer (3.029m). Dopo aver passato la notte al rifugio, si sale al "Wandl", che è probabilmente la parte tecnicamente più difficile dell'intera salita. Ora attraversiamo la traversata un po' ripida all'estremità superiore della "Eisrinne", che nel frattempo è diventata obsoleta nella parte alta e che ci porta attraverso il "Bärenloch" fino a "Tschierfegg" dove si trova il biv. Lombardi. Questo tratto è diventato più difficile negli ultimi anni a causa del forte ritiro del ghiacciaio e si deve superare una rampa impegnativa. Lo "Tschierfegg" è immediatamente seguito da un terreno ricco di crepacci e da un pendio piuttosto ripido. Sopra si raggiunge il dolce altopiano dell'Ortles, dove la salita alla vetta è moderata.
Tutte le informazioni sulle escursioni non sono garantite e dipendono dalle condizioni meterologiche.
Non iniziare mai il tour senza aver consultato una guida alpina. Se avete poca esperienza, salite sempre la vetta accompagnati da una guida alpina.
Per chi non vuole prendere la macchina per andare a Solda, c'è la possibilità d' utilizzare i mezzi pubblici. Con l'autobus 271 si arriva da Prato/Spondigna a Solda in circa una mezz'ora. La fermata dell'autobus si trova direttamente all'ufficio turistico di Solda.
Da Spondigna verso la strada per il Passo dello Stelvio SS 38 fino a Gomagoi, poi a sinistra per Solda. Da Spondigna a Solda fino il parcheggio sono ca. 20 km.
Per raggiungere il punto di partenza, il parcheggio dietro l'hotel Bambi all'inizio del paese è il più adatto.
Dal Rifugio Payer (raggiungibile da Solda sul sentiero n. 4 in circa 3 ore) si sale alla montagna più alta dell'Alto Adige. Attraversiamo il fianco nord-occidentale della Punta Tabaretta e saliamo fino al "Wandl". Ora attraversiamo la traversata un po' ripida all'estremità superiore della "Eisrinne", che ci porta attraverso il "Bärenloch" fino a "Tschierfegg". Dopo lo "Tschierfegg" raggiungiamo l'altopiano dell'Ortles soprastante, dove proseguiamo verso la vetta.